Invictus

Ci sono stati pochi uomini al mondo che sono stati in grado di cambiare la storia e Nelson Mandela è uno di questi. In un paese distrutto dall'odio verso il diverso dove fino a pochi anni fa i neri non potevano godere di nessun diritto civile e neanche del voto, un uomo che più di tutti ha sofferto di questa ingiustizia e crudeltà ha resistito, la sua anima invincibile ha resistito ed è riuscito a vivere nella speranza di un futuro migliore invece che nella brama della vendetta ed è riuscito a portare il suo popolo ad una dignità di civiltà riunendolo attraverso uno sport: il rugby!

E non è un caso che sia successo proprio attraverso il rugby questo miracolo, uno sport nobile giocato con forza, rabbia agonistica e con una lealtà mai vista, soprattutto per la nostra Italia dominata dal calcio (e anche questo non è un caso).

Il film è stupendo!Ti porta alla fine a pensare di stare dentro il campo, a sobbalzare ad ogni azione gioendo insieme a quel popolo ferito che non aspettava altro che potersi liberare da tutto!

Nel film si parla di ispirazione e dal cinema si esce ispirati pensando che credendoci tutto è possibile, che con una guida forte in grado di indirizzare la propria gente dalla parte giusta senza secondi fini ma solo guidati dall'ispirazione, da un ideale, niente sembra impossibile, se la nostra anima è invincibile niente è impossibile.

"Nella notte che mi avvolge,
nera come la voragine infinita,
ringrazio qualsiasi divinità vi sia
per la mia anima invincibile.

Stretto nella morsa della circostanza
non ho battuto ciglio o pianto ad alta voce
sotto le mazzate del fato.
La mia testa sanguina ma non si piega

Oltre questo luogo di odio e di lacrime
incombe solo l'orrore dell’ombra,
eppure la minaccia futura
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non mi importa quanto angusto è il passaggio
o quanto pesante la sentenza,
sono il padrone del mio destino:
Sono il capitano della mia anima”

(Invictus, William Ernest Henley, 1875)